19 Set Shinka Yang | Artista in Residenza
Nata in Cina nel 1992, Shinka Yang è artista e ricercatrice. Ha conseguito un Master e un Dottorato di Ricerca presso la Tama Art University di Tokyo, dove si è specializzata rispettivamente in Media Art e Fine Art Studies. Attraverso il suo lavoro, esplora e critica le questioni relative alla produzione di immagini, al consumo di lavoro e all’identità femminile nel contesto di internet e delle economie neoliberiste. I progetti dell’artista approfondiscono anche la rimodellazione del rapporto tra realtà e finzione in un’epoca definita dal consumismo accelerato, dalla platform art e dal concetto di paesaggi non umani. Le sue opere sono state esposte in diverse sedi prestigiose, tra cui lo YCC Yokohama, il 3331 Chiyoda Art Centre, l’Honggah Museum, il Time Museum e la Power Station of Art, museo di arte contemporanea nel centro di Shanghai.
LA RESIDENZA – INTERVISTA
Come ti sei sentita quando hai vinto il Premio Speciale creato in collaborazione tra Arte Laguna Prize e MoCA?
Mi sono sentita molto sorpresa e felice. Ho partecipato a molti programmi di residenza in paesi asiatici, ma questa opportunità a Venezia è stata la mia prima residenza in Europa. Ammiro profondamente molti artisti italiani e Venezia è anche un importante punto di riferimento sia nella storia dell’arte che nell’arte contemporanea. Per questo motivo, non appena ho ricevuto l’email, ho risposto immediatamente per confermare la mia partecipazione!
Come hai iniziato la tua carriera di artista?
La mia formazione è iniziata con la regia cinematografica, che ho studiato a Shanghai. In seguito, quando mi sono trasferito in Giappone, ho conseguito un Master in Media Art e infine un dottorato di ricerca in Belle Arti. Quindi, in realtà, non ho mai seguito la tradizionale “formazione artistica”. Sono sempre stato affascinato dal rapporto tra arte e tecnologia e sono stato profondamente influenzato dagli studi di filosofia della tecnologia. Durante il Master, ho creato la mia prima opera di videoarte utilizzando un motore grafico per videogiochi: un’opera basata su “La società dello spettacolo” di Guy Debord. È stata ben accolta dai miei professori e dagli addetti ai lavori, che mi hanno offerto grandi opportunità. Devo ammettere che questo riconoscimento inaspettato mi ha avviato sulla strada per diventare un “artista”.
Raccontaci del lavoro che hai sviluppato durante la tua residenza.
Durante la mia residenza, continuavo a pensare al Ritorno di Ulisse di Giorgio de Chirico. Il dipinto parla di “ritorno”, eppure la figura sembra ancora vagare – una sensazione che mi ha colpito a Venezia, dove ho trascorso gran parte del mio tempo semplicemente camminando e osservando, come un flâneur benjaminiano.
In soli quindici giorni ho visitato Venezia, Murano, il Lido, Conegliano, Treviso, le Dolomiti, Cortina e Trieste.
Ora sto riflettendo su come utilizzare i materiali di questo viaggio, insieme alla complessa natura di Venezia come “medium” e agli strumenti digitali con cui lavoro abitualmente, per creare una reinterpretazione personale del dipinto di de Chirico.
Quali sono le tue sensazioni riguardo a questa esperienza? La residenza ti ha dato lo spazio e il tempo per sviluppare nuove idee e progetti?
Sono profondamente grata alle organizzatrici e al meraviglioso staff dell’ufficio, che mi hanno calorosamente presentato numerosi artisti, architetti, studiosi e altri professionisti locali. Ognuno di loro è stato incredibilmente gentile e mi ha portato in luoghi che non avrei mai potuto scoprire da sola. Senza la loro generosità e compagnia, non avrei potuto vivere un’esperienza così profonda e personale di Venezia.
